Ogni tanto, navigando in rete, mi imbatto nelle istruzioni per installare i programmi su Linux utilizzando la riga comandi.
Ho notato che a volte viene indicato il comando apt mentre altre volte viene riportato il comando apt-get... ho deciso di capire il motivo (e gli impatti) di tali diverse impostazioni; ecco quello che ho scoperto.

Con apt (che è stata rilasciato la prima volta nel 2014 da Debian ed è stato introdotto soprattutto per uniformare e fare ordine fra le funzioni già presenti, come ad esempio apt-get e apt-cache) è possibile trovare in un solo posto tutte le funzionalità necessarie, senza perdersi in lunghi elenchi di opzioni e parametri.

apt ha meno opzioni ma organizzate in maniera più funzionale. Inoltre ha introdotto di default alcune features molto utili per l’utente finale come, ad esempio:

  • la progress bar che compare in basso con la percentuale delle operazioni in corso;
  • il numero dei pacchetti aggiornabili come output al termine di alcune operazioni

Per riassumere ho capito che il comando apt-get non è stato deprecato (ed è tuttora supportato), ma tanto vale abituarsi all'idea di utilizzare il comando apt.
Se volete approfondire vi lascio i link delle pagine dedicate a questo tema su "It's FOSS" e su Pinguini per caso.