Un’altra funzione particolarmente efficace presente in Quantum GIS, è quella per la calibrazione di mappe raster (funzionalità svolta da un apposito plugin). La calibrazione presenta un folto numero di opzioni e di algoritmi per la generazione delle informazioni geografiche, quindi per un utilizzo ottimale consiglio caldamente di leggere il corposo manuale. Tecnicismi e algoritmi a parte, la gestione dei punti per la calibrazione, il loro salvataggio in un file dedicato e la possibilità di modificare, cancellare e aggiungere punti di calibrazione in un momento successivo, rappresentano un valido aiuto nel processo di calibrazione di una mappa.

QGis mette a disposizione una serie di algoritmi per gestire la georeferenziazione delle immagini raster e la scelta dell’algoritmo deve essere fatta sulla base del numero di punti che si vogliono utilizzare, sulla qualità del file grafico e sulla distorsione (o errore) sul risultato finale.

  • Algoritmo lineare: è usato per creare un ‘world-file’ ovvero un file di definizione che contiene le informazioni sulla georeferenziazione dell’immagine e a differenza degli altri algoritmi non applica nessuna trasformazione al file grafico. Questa sua particolarità lo rende veloce ma non è consigliabile quando si vuole georeferenziare una mappa scansionata (perché non è in grado di modificare l’immagine per risolvere gli eventuali errori o imperfezioni che si sono create con la scannerizzazione).

  • Trasformazione di Helmert: a differenza del metodo precedente introduce delle semplici trasformazioni al file grafico come il ridimensionamento e la rotazione.

  • Algoritmo polinomiale (di 1°, 2° e 3° ordine polinomiale): sono gli algoritmi più utilizzati per la georeferenziazione e l’ordine polinomiale identifica i gradi di distorsione introdotti per cercare di allineare la mappa ai punti di controllo L’algoritmo di 1° grado permette il ridimensionamento, la traslazione e la rotazione; l’algoritmo di 2° grado permette anche alcune curvature. L’algoritmo di 2° grado è quello comunemente più utilizzato.

  • Algoritmo “Thin Plate Spline “ – TPS: è un algoritmo di georeferenziazione di nuova concezione che permette di introdurre delle distorsioni/deformazioni  locali sulla mappa; per questo motivo questo algoritmo è particolarmente utile quando si vuole georeferenziare un file di origine di bassissima qualità.

  • Trasformazione Projective: prevede una rotazione e una traslazione lineare delle coordinate.

Successivamente è possibile selezionare il metodo di ‘resampling’; anche in questo caso la scelte deve essere condotta sulla base del file in ingresso e sul risultato che si vuole ottenere. Se non si vuole ‘modificare’ l’immagine è opportuno scegliere il metodo ‘Nearest neighbour’; se si vuole avere un risultato più morbido è necessario utilizzare il metodo ‘Cubic’.  E’ comunque possibile scegliere tra 5 metodi:

  • Nearest neighbour;
  • Linear;
  • Cubic;
  • Cubic Spline;
  • Lanczos.