La settimana che va dal 24 al 30 giugno 2019 si festeggieranno i 100 anni del Negroni, il famoso cocktail italiano.

Vorrei rendere omaggio al mio cocktail preferito (chi mi conosce sa perfettamente che è il mio preferito) ricordando uno dei negroni più buoni bevuto recentemente e quello peggiore mai bevuto (e forse coincide con il peggiore mai realizzato).

Fermo restando che il miglior negroni, senza paura di essere smentito, era quello che veniva preparato intorno agli anni 2000 al famoso Planet di Reggio Emilia. Quando partivo da Campagnola chiamavo i miei amici a Reggio e, sfruttando l’happy hour, me ne facevo prendere un paio. I baristi facevano esattamente quello che dovrebbe essere fatto per la preparazione di questo nettare.

Bicchiere tumbler, ghiaccio, fetta di arancia. Poi prendevano le tre bottiglie e le versavano contemporaneamente fino a riempire il bicchiere. Poi prendevano una cannuccia nera, la tagliavano in due e le inserivano nel bicchiere. Puro piacere.

Veniamo ad uno degli ultimi migliori Negroni. L’ho bevuto al Berlin Marriott Hotel (la prima foto ritrae proprio quel negroni). Conservato in una simpatica botticella di legno, possedeva sapori e aromi unici.

Mentre il peggior negroni mai bevuto e forse mai prodotto l’ho bevuto a Lanzarote in un hotel 5 stelle. Essendo un hotel internazionale pensavo di trovare un Negroni all’altezza del posto e invece il barman ha preso i 3 ingredienti, li ha uniti un uno shacker e, davanti ai miei occhi allibiti, ha iniziato a shackerare come se non ci fosse un domani. Poi ha versato l’intruglio in un bicchiere con una fetta di limone. Ovviamente i 3 ingredienti si sono mixati un un modo assolutamente osceno, perdendo il colore che deve avere il Negroni e la fetta di limone dava quell’acidità fastidiosa in modo da rendere ancora più indimenticabile la bevuta di quella improvvisata medicina.